E' sicuramente complicato avere a che fare con uno, l'altro e l'altro quando i motivi che spingono le persone sono diversi e personali.
Ho conosciuto attivisti che buttavano la loro rabbia e le loro nevrosi nella causa animale, e a lungo andare poi se ne sono stancati.
Nella massa c'e di tutto, bisogna aspettarselo.
Nel movimento, come nella vita, il grado di "istruzione" e' quantomai vario: c'e chi e' ancora all'asilo, chi e' gia alle superiori e altri sono all'università.
Direi che tutti hanno diritto all'istruzione, a crescere, e dunque parola chiave potrebbe essere "tolleranza" oltre che "dialogo".
Io credo che se non si riesce ad essere tolleranti nel movimento, non lo si e' nemmeno nella vita.
Inoltre penso sempre che ci sia una ragione ben precisa perché le cose accadono, non credo alle coincidenze o al caso.
Tutto ciò che ci capita personalmente, e' proprio per noi, e' destinato a noi perché lo dobbiamo affrontare.
Non so se questo può essere d'aiuto, in qualche modo.
E' solo il mio contributo, quello che mi sentivo di dire.
Ciao,